19.12.06

Prospettive



Penso che in fondo quando ci nascondiamo, un po’ vogliamo farci scoprire.
Ultimamente la gente ha smesso di farmi domande interessanti. Capita di rado si sentirsi chiedere qualcosa di diverso da comestai, cheoresono, o cosasonoiradianti. L’ultima volta è successo questa estate.
A me le domande interessanti fanno sempre pensare, ma non pensare in quella bella maniera ordinata e logica che piacerebbe ai miei genitori. Mi fanno esplodere un petardo di frenesia nella testa. Mi vengono in mente tre fantastiliardi d’idee, e ho l’istinto di scrivere, ma non sempre mi viene anche la voglia.
Per esempio, questa estate una ragazza che praticamente non conosco mi ha chiesto se penso che qualcuno riuscirà mai a capirmi.
Converrete che è una bella domanda.
Io gli ho risposto che qualcuno che mi ha capito c’è. Però non ne sono tanto convinto. Non lo sono. Forse è perché sono diverso con ognuno e quindi tutti riconoscono in me una persona differente. Che non sono io. O forse sì. Ma se è così, nessuno mi ha capito perché nessuno sa che io sono tutti. O nessuno vuole capirlo, perché tutti mi vorrebbero come più a loro fa comodo. Come disse il non così famoso scrittore Öldön von Horvath “Veramente io sono tutt’altro, solo che mi capita raramente.”.
Mi raccomando, fate sempre molta attenzione.
Io ho perso, ho perso qualcosa di me e molto degli altri… ma soprattutto ho perso quanto avevo di più caro.
Fate attenzione, molta attenzione.