16.5.07

Ogni cosa ritorna... si chiama ciclo?

Mi ritrovo tra le mani una lettera.

L'ha scritta una certa Teresa. Non la conosco.

Mi confido con mia madre.
"Mamma, mi sento triste, sono sola e grassa. Troppo grassa per avere amici."
"Hai visto che il figlio di Brooke non di Ridge, ma del capitano Pain?".
Rimango allibita dall'egoismo e dalla crudeltà di questa donna che mi è madre.
Fuggo in camera mia a scrivere una lettera a chi mi ama davvero.
Non te l'ho detto, ma vorrei diventare mamma al più presto. Per prima vorrei una femmina, che chiamerei Alice.

Cara Alice,
cerca di arrivare presto, che qui le cose non vanno bene.
Appena arrivi ti metto in una culla di pizzo con le api girevoli sopra la testa.
Col tempo ti farò le codine, ti farò crescere i capelli così nessuno, amore mio, ti potrà scambiare per un maschio ( cosa che facevano con me, perchè mia madre, tua nonna, con la scusa dei pidocchi mi rasava la testa ). Ti porterò a danza per diventare una grande ballerina, ciò che quella donna crudele impediva di essere a me. Ti vestirò da principessa, collegiale, contadinella e cavallerizza (a seconda delle occasioni), mai da maschio, come faceva tua nonna che per risparmiare mi vestiva con quanto restava di buono del guardaroba di mio fratello, tuo zio.
Ti farò dormire nel lettone con me, abbracciata alla tua mamma.
Alcune volte, questo te lo devo dire, mi dimenticherò di venire a prenderti a scuola.
Altre volte mi guarderò allo specchio e quello che vedrò non mi piacerà.
Mi sentirò vecchia.
Allora farò finta che tu non sia mai nata.

La tua mamma Teresa.

Ancora devo capire perchè hai voluto mandarmela.