4.2.07

DAL GIORNALE DI BRESCIA - Cultura e Spettacoli

Applausi al PalaBrescia per lo spettacolo dell'étoile ed anche per i ragazzi bresciani selezionati dopo uno stage.

CON PAGANINI ARDE IL FUOCO DEL TANGO

di Paola Cappelli

C'era fermento ieri in un gremitissimo (1.600 spettatori) PalaBrescia per lo spettacolo di Raffaele Paganini "Da Tango a Sirtaki, Omaggio a Zorba", soprattutto perchè era attesissima l'esibizione dei 27 ragazzi bresciani che hanno dato vita alla Piccola Compagnia (selezionati a inizio gennaio tramite uno stage tenutosi agli Studios), che per la prima volta si sono esibiti, guidati da tre coreografi bresciani (Dario Brevi per Classico, Simona Bazzoli per Hip Hop e Valentina Benedetti per Modern Jazz), nella speranza di poter realizzare il sogno di danzare.
La Piccola Compagnia è un'iniziativa itinerante che ha in Brescia il suo punto di partenza e che accompagnerà in tutte le date la tournée di Paganini. La prima sensazione che si percepiva era l avoglia di esibirsi di questi ragazzi che, oltre ad avere una tecnica che promette bene, dai movimenti ben definiti e sicuri, hanno mostrato di essere in grado di dedicarsi alla danza col massimo impegno. Il tema comune alle tre coreografie è stata la musica di Bach con l'interessante accostamento ai movimenti dell'Hip Hop che hanno saputo interpretare la forza e l'energia di questo grande compositore.
Con il tango di Paganini entrano in scena le passioni narrate attraverso la sua danza di grande carisma e coinvolgimento scenico. Lo spettacolo, articolato in due momenti, ripercorre il viaggio interiore di un uomo alle soglie del matrimonio, i suoi dubbi e le sue paure. Il tango, assolutamente sensuale, di grande forza ed eleganza, grazie anche ad un corpo di ballo, La Compagnia Nazionale Raffaele Paganini, tecnicamente molto preparata e di forte presenza scenica, porta in scena la fase dell'amore constrastato, della malinconia del distacco. Così accade nell'intenso duetto, che si svolge sotto l'immagine d'una rosa rossa, in cui Paganini vive con la sua donna una crudele, quanto drammatica danza di separazione.
Il sirtaki, dalle atmosfere più popolari e pittoresche, ma di grande forza, coinvolgimento e vitalità musicale, rappresenta il momento culminante della presa di coscienza del protagonista, che lo porterà alla decisione di riprendere il viaggio verso casa per tornare dalla donna che ha lasciato, più ricco della consapevolezza che le radici di un uomo non possono essere strappate.
Di notevole valore e ben articolate le coreografie di Martelletta, originale nei passi e nell'interpretazione delle atmosfare, in grado di regalare un'intensa armonia tra passato e presente, tradizione e modernità, interpretando l'anima delle musiche e traducendola in movimenti di forte originalità ed intensità. Un affettuosissimo pubblico ha salutato con calore, tenendo il tempo, i bis regalati alla fine.